A Palermo Rosa a 18,98, Claretti 71,43



Prima giornata di gare a Palermo, sede della finale A “oro” dei Campionati Italiani di società assoluti. Per gli scudetti, è lotta aperta tra Fondiaria SAI ed Esercito tra le donne, e pieno dominio Fiamme Gialle in campo maschile (otto punti di vantaggio sui Carabinieri). La copertina spetta a Chiara Rosa, vincitrice del getto del peso con la misura di 18.98, a soli diciassette centimetri dal record italiano da lei stessa stabilito nel giugno scorso, ma vanno sottolineate anche le ottime prove di Clarissa Claretti (un eccellente 71,43 nel martello), Andrew Howe (quarto frazionista della 4x10 dell’Aeronautica, vincitrice con l’ottimo tempo di 39.41), di Elisa Cusma (vincitrice dei 1500 metri ai danni del bronzo mondiale, l’ucraina Lishchynska), di Simone Collio (dominatore dei 100 metri in 10.35, contro 2,5 m/s di vento; battuto anche il nigeriano Fasuba, quarto a Osaka), e di Francesco Pignata (autore di un notevole 77,94 nel giavellotto). La gara di Chiara Rosa (Fiamme Azzurre) è stata di assoluto livello mondiale. Per la padovana, alla fine, una miglior misura di 18,98, a soli diciassette centimetri dal record italiano che le appartiene, in una serie che l’ha vista siglare questo risultato per ben due volte (18,22; 18,98; 18,71; 18,80; N; 18,98). Dietro di lei, bene anche Assunta Legnante (Camelot), capace di un 18,24 che ha significato doppio, al termine della stagione. Terza piazza per l’ormai discobola Chiara Checchi (Forestale), capace di un discreto 16,39. Autoritaria, come ormai le capita da un po’, anche Elisa Cusma. Per lei, portacolori dell’Esercito, al termine di un 2007 che l’ha definitivamente lanciata al vertice mondiale del mezzofondo, anche il successo nei 1500 metri ai societari, ottenuto ai danni di un’avversaria di primo piano, l’ucraina (in maglia Fondiaria SAI) Iryna Lishchynska, bronzo nella specialità ai Mondiali di Osaka (terza piazza per l’emergente Chiara Nichetti, della Camelot). Poco significativo il riscontro cronometrico (4:20.41 per la Cusma, 4:20.85 per la Lishchynska), ma si tratta di un dato che, mai come in questa occasione, ha scarso valore. Piace, e molto, come non accadeva da tempo, il giavellottista Francesco Pignata (Fiamme Gialle), autore di un 77,94 al primo lancio – unico valido - che rappresenta la miglior prestazione italiana dell’anno (170 circa centimetri oltre il 76,27 dello stesso Pignata ad inizio marzo). Andrew Howe ha mostrato di essere ancora in grado di fare cose egregie: la sua quarta frazione nella 4x100 dell’Aeronautica ha impressionato per facilità di corsa, e, unita alle ottime cose mostrate dagli altri tre frazionisti (Teglielli, Riparelli e Di Gregorio) ha determinato l’ottimo 39.41 finale. L'acuto di Clarissa Claretti (Fondiaria SAI per questi campionati, ma tesserino Aeronautica nell'attività di ogni giorno) ha contraddistingo la parte serale del programma: la marchigiana, già settima ai Mondiali di Osaka, ha toccato con il suo martello la misura di 71,43, seconda miglior prestazione italiana dell'anno, dietro il 71,96 di Ester Balassini. Anche la Claretti ha dimostrato di essere ancora in grande condizione, dopo l'ottimo terzo posto ottenuto a Stoccarda, nella finale del World Athletics Tour. Questa la notevolissima serie dell'azzurra: N; 65,93; 68,32; 70,75; N; 71,43. Successo nel triplo per un’altra delle primedonne dell’atletica azzurra, Magdelin Martinez (Assindustria Sport Padova), capace di un 14,06 (+1.6) che non è certo un risultato da prima pagina, ma che basta per avere ragione della resistenza dell’uzbeka della Fondiaria SAI Anastasya Juravleva (13,92). Di spessore certamente superiore il 16,63 di Fabrizio Donato (Fiamme Gialle), stimolato a migliorarsi dal buon 16,28 di Fabrizio Schembri (Carabinieri), capoclassifica per due turni. Soffre nei 400 metri Daniela Reina, ma non riesce a regalare alle sue Fiamme Azzurre gli agognati 12 punti, che vanno invece al Cus Parma, grazie alla lettone Ieva Zunda, prima per due soli centesimi (53.46 contro 53.48). Nel giro di pista al maschile si rivede Claudio Licciardello (Fiamme Gialle), al ritorno agonistico dopo il lungo stop per infortunio che gli ha fatto perdere l’intera stagione: per lui, il successo vale un 47.26 che va letto alla luce della scarsissima preparazione che l’ha preceduto (due settimane circa, ed appena un paio di allenamenti con le scarpe chiodate). Seconda piazza per l’ottimo Cristian Lancini (Cento Torri), finito a quattro centesimi dal vincitore (47.30). Il vento soffia in faccia al rettilineo d’arrivo, scoraggiando gli sforzi di sprinter e ostacolisti. Tra le barriere si impone Margaret Macchiut (Fondiaria SAI), che regala, in forza del 13.90 fatto segnare (v. -1.5), dodici importantissimi punti al suo club. Al maschile primeggia un’altra delle stelle straniere, il lettone Stanislavs Olijars, tesserato per lo Sport Club Catania e capace di un 13.86 (-1.8) che può essere interpretato come l’applicazione del classico concetto “massimo risultato con il minimo sforzo”. I 100 metri donne salutano il ritorno ad alto livello di Vincenza Calì (Fiamme Azzurre), 11.81 (-1.8) nella seconda delle due serie; nell’altra, contro un muro di vento (-2.3), si impone la senegalese dell’Assindustria Amandone Allou in 11.65, davanti ad Anita Pistone (Esercito, 11.72) e Manuela Levorato (Camelot, 11.76). In campo maschile, bella vittoria di Simone Collio (Fiamme Gialle), capace di un eccellente 10.35 malgrado il vento a -2.5, e soprattutto in grado di battere il nigeriano Adetokunbo Fasuba (Assindustria), il quarto dei Mondiali di Osaka, finito a due centesimi (10.37). Collio è ancora in grande condizione, come indirettamente dimostrato dal crono messo a segno dal terzo, il bravo Rosario La Mastra (Carabinieri), finito a tre metri (10.67). Chiusura con le gare di marcia, vinte da Elisabetta Perrone (Forestale, applaudita a bordo pista dall'amica Annarita Sidoti) in 22:37.26, e da Giorgio Rubino (Fiamme Gialle), in 40:20.82. Tra le altre immagini da mandare a memoria di questa prima giornata della finale dei societari, due momenti commoventi: l’intitolazione dello stadio delle Palme alla memoria di Vito Schifani, lo sfortunato agente di polizia scomparso nell’attentato di Capaci; il minuto di silenzio dedicato a Massimo Di Marzio, segretario generale della FIDAL dal 1994 al 1997, la cui scomparsa – avvenuta la scorsa notte a Roma - è giunta come un fulmine a ciel sereno, gelando molti dei presenti. Domani, seconda giornata di gare. Si assegnano gli scudetti 2007 (avvincnete soprattutto il confronto tra le donne), ma in pista sarà da godere soprattutto la doppia "fatica" di Andrew Howe, atteso dagli impegni nel lungo e nei 200 metri. Un bel modo, per l'azzurro, di chiudere un anno esemplare. m.s. Nella foto, Chiara Rosa, protagonista della finale dei societari a Palermo (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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