A Milano la May sulla pedana portafortuna



Non sono pochi i motivi d’interesse intorno al Meeting di Milano. Il Grand Prix Regione Lombardia, che ha raccolto l’eredità della mitica Notturna, radunerà domani all’Arena di Milano molti dei “big” dell’atletica internazionale. A cominciare dall’etiope Berhane Adere, che sui 5000 metri proverà ad imitare l’impresa di Hengelo del suo connazionale Bekele, ossia a conquistare il record mondiale sulla distanza. Un compito non facile, per il quale l’etiope troverà un aiuto corposo nella keniana Ochichi, reduce dalla vittoria sui 5000 ad Hengelo in 14:46.42. Un segnale molto interessante. L’obiettivo? Il 14:28.09 della cinese Jiang Bo. Un tempo da segnare sul proprio taccuino e controllare durante la gara. Ma il meeting milanese sarà importante soprattutto in ottica azzurra, pensando all’imminente Coppa Europa e ai Giochi Olimpici. La caccia ai minimi di ammissione è pienamente in corso, e molti azzurri si sentono pronti per conseguirli. Nel lungo, ad esempio, Fiona May proverà a superare la linea dei 6,70, su una pedana che spesso le è stata favorevole (due volte oltre i 7 metri). Contro l’ex campionessa mondiale, si confronteranno la greca Xanthou, la lettone Gotovska, le spagnole Montalvo e Montaner e Natasha May, la sorella di Fiona che cerca il lasciapassare olimpico nelle file della Gran Bretagna. I presupposti per una grande gara ci sono tutti, servono solo condizioni climatiche favorevoli. Prima uscita in terra italiana anche per Andrea Longo, il campione padovano che tra Milano e Torino (il meeting piemontese è in programma due giorni dopo) misura la sua efficienza sugli 800 metri in turni ravvicinati, facendo così una sorta di prova generale per le Olimpiadi. Gli avversari che troverà sono d’altronde di primo livello, il keniano Yiampoi e il polacco Czapiewski. Un esame importante, dal quale il padovano si aspetta anche un riscontro cronometrico incoraggiante. Gibilisco, da parte sua, un’uscita agonistica l’ha già effettuata, in Coppa dei Campioni a Mosca, ma il 5,30 finale non può certo soddisfarlo. A Milano cercherà una misura ben superiore, che gli ridia fiducia nel cammino di avvicinamento ai principali impegni internazionali della stagione. Stesso discorso per Vizzoni nel martello, e per altri reduci dalla finale di Coppa a Mosca, come Collio la cui prima uscita sui 100 metri è stata inferiore alle sue aspettative. Da seguire poi l’esordio di Torrieri sui 200 metri, dove cercherà di riallacciare un ideale nodo con la finale mondiale del 2001. Nella foto: Fiona May


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