A Doha brillano Grenot e Collio



Buon avvio di stagione per Libania Grenot, la quattrocentista azzurra di origine cubana che quest'anno, dopo essere stata portata al vertice nel 2008 dal Cus Cagliari, ha indossato la maglia gialloverde delle Fiamme Gialle. La Grenot ha corso i 400 metri del meeting internazionale di Doha (Qatar, Super Grand Prix IAAF) in 51.74, classificandosi al sesto posto in una prova di assoluto livello mondiale, dominata dalla superstar statunitense Alyson Felix (50.75). Per l'azzurra si trattava dell'esordio stagionale sulla distanza più familiare, dopo la miglior prestazione italiana sui 500 metri realizzata sabato scorso a Latina (1:08.26), ed un lungo inverno passato lontano dalle gare in attesa del pieno riconoscimento del cambio di nazionalità sportiva (la Grenot, dal 18 marzo di quest'anno, è pienamente schierabile in nazionale in ogni competizione). Per lei, standard A di ammissione ai Mondiali di Berlino sfiorato (51.50), e la sensazione di essere partita con il piede giusto per l'estate 2009.

E' positivo anche l'avvio di stagione di Simone Collio: lo sprinter delle Fiamme Gialle ha corso la finale dei 100 del meeting di Doha in un buon 10.24 (+1.4 m/s), piazzandosi al quinto posto nella gara vinta dallo statunitense Travis Padgett in 10.00, davanti al giamaicano Frater (10.15), al britannico Devonish (10.19), e al francese Pognon (10.21), tutti avversari di assoluto livello internazionale. Reduce da una stagione invernale contraddistinta da alti e bassi (con questi ultimi, purtroppo, coincisi con l'Europeo di Torino), l'azzurro ha piazzato un ottimo colpo fin dall'esordio, accarezzando tra l'altro lo standard A di ammissione ai Mondiali di Berlino (10.21). In precedenza, nella prima delle due batterie, Collio aveva corso in 10.30 (vento +1.0 m/s), classificandosi terzo alle spalle, ancora una volta, di Padgett (10.04), e del giamaicano Carter (10.15). Nella seconda batteria, vinta dal giamaicano Frater in 10.14 (+1.1 m/s), quarto posto in 10.43 per l'altro azzurro in gara, il reatino dell'Esercito Roberto Donati.

Discreta nel martello la prova di Clarissa Claretti. Per la marchigiana dell'Aeronautica l'estate nel World Athletics Tour inizia con un buon 69,52, inferiore allo stagionale invernale di 71,66 (L'Avana, 6 marzo), e anche al miglior lancio italiano 2009 (il 71,77 di Silvia Salis in Coppa Europa, a Los Realejos il 14 marzo), ma comunque utile per guadagnare il quarto posto in questa tappa del circuito mondiale. La vittoria è andata alla polacca Wlodarczyk, con 73,68, mentre l'altra italiana in gara, Laura Gibilisco (Fiamme Azzurre), non è andata oltre l'ottavo posto, con 63,45. Questa la serie delle italiane (quattro soli lanci in porogramma): Claretti, 67,52; N; 69,52; 68,87; Gibilisco, 62,70; 63,45; 63,03; N.

Nelle altre gare del meeting, spicca soprattutto il fantastico risultato degli 800 metri, dove in tre sono scesi al di sotto dell'1:44; imperiale la prova del sudanese Abubaker Kaki (non ancora ventenne...toccherà la veneranda età il 21 giugno), vincitore con il mondiale stagionale di 1:43.09, soli otto centesimi meglio del keniano Asbel Kipruto Kiprop, 1:43.17; in scia, il saudita Mohammed Al-Sahli, capace di 1:43.66. Significativo anche il 10.93 realizzato nei 100 donne dalla giamaicana Kerron Stewart (+1.4 m/s), l'argento olimpico di Pechino, finita in questa occasione a un solo centesimo dal mondiale stagionale da lei stessa siglato sulla pista amica di Kingston la scorsa settimana. Pollice alto anche per la canadese Priscilla Lopez Schliep, 12.52 nei 100hs (+1.4 m/s), un buon metro e mezzo avanti a tutte le altre, come pure merita la citazione il 3:30.88 centrato nei 1500 metri dal keniano Augustine Choge, soli due centesimi meglio del connazionale Haron Keitany (3:30.90). Da applausi anche il 7:58.85 di Ezekiel Kemboi nei 3000 siepi, il 7:28.37 nei 3000 (stavolta piani) del keniano Eliud Kipchoge, ed il 2,05 - ormai quasi una sorta di marchio di fabbrica - superato nell'alto dalla croata Blanka Vlasic. Curiosità: tre atlete a ridosso dei 7 metri nel lungo donne (tutti salti con vento regolare), con le statunitensi Reese e Jimoh capaci di 6,99 e 6,96, e la brasiliana Hinna Maggi, terza con 6,90.

m.s.

Nella foto d'archivio, Libania Grenot in azione (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

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