A Boston la Genovese cerca spazio fra le grandi



Come tradizione vuole, il lunedì di Pasquetta in America (o meglio, il terzo lunedì del mese di aprile…) coincide con la Maratona di Boston, che quest’anno festeggia la bellezza di 110 anni di vita. E’ la maratona più vecchia del mondo ma anche una delle più prestigiose, anche se nel ricco calendario primaverile è stata un po’ soppiantata dalle nuove classiche del Vecchio Continente, da Rotterdam e Parigi all’apoteosi di Londra. Gli organizzatori bostoniani faticano a tenere il passo nella corsa agli ingaggi folli, ma anche quest’anno sono riusciti ad allestire un cast di ottimo livello, anche perché la maratona locale apre il Grande Slam, ossia il circuito comprendente anche Londra, Berlino, Chicago e New York destinato a coprire di denaro colui o colei che riuscirà nell’arco di tre anni a vincere tutte e cinque le prove (per far capire quanto la cosa sia difficile, nessuno nella sua carriera c’è mai riuscito, neanche in dieci anni di tempo…). E’ chiaro che l’interesse di noi italiani è incentrato sulla prova femminile, dove tornerà in gara Bruna Genovese, terza lo scorso anno in 2h29:51 e intenzionata a migliorarsi notevolmente. Anche lei, come Baldini, viene da un inverno difficile e per molto tempo è stata in dubbio se partecipare o meno: “Ho stretto un po’ i denti per recuperare i chilometri persi e raggiungere una buona forma, è stata una corsa contro il tempo, soprattutto nel ritiro in altura di Albuquerque. Sento che la forma sta arrivando proprio negli ultimi giorni, l’unica incognita è il cambiamento di clima atmosferico che mi ha provocato un leggero raffreddore che spero passi in tempo”. Le avversarie non mancheranno: i pronostici accreditano soprattutto la lettone Yelena Prokopchuka, vincitrice lo scorso anno sia a Osaka che a New York con un primato di 2h22:56. Contro di lei spiccano la giapponese Reiko Tosa, argento ai Mondiali 2001 e quarta alle Olimpiadi 2004 (2h22:46 di personale) e la keniana Rita Jeptoo, vecchia conoscenza delle gare italiane, 7. ai Mondiali di Helsinki in 2h24:22. La Genovese ha il settimo tempo d’iscrizione, ma l’esperienza sui duri saliscendi di Boston potrebbe agevolarla. In campo maschile si profila una sfida fra etiopi e keniani. I primi si affidano a Haile Negussie, campione uscente ma poi deludente a Helsinki, e a Tesfaye Tola, terzo lo scorso anno ad Amsterdam in 2h09:17 dopo aver dato una sostanziosa mano al suo “capitano” Gebrselassie. Lo squadrone keniano questa volta fa affidamento soprattutto su Patrick Ivuti , 5. a Chicago 2005 in 2h07:46 e a Richard Maiyo, secondo nel 2005 sia a Los Angeles che a Chicago con un personale di 2h07:11. E' iscritto anche l'americano Meb Keflezighi, secondo ad Atene dietro Baldini, ma la sua presenza è ancora in dubbio. Lunedì diretta Tv su Eurosport 2 dalle ore 17,30. g.g. Nella foto: Bruna Genovese (foto archivio FIDAL) File allegati:
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