4x100 e Fantini al settimo posto mondiale

23 Luglio 2016

Alla rassegna iridata under 20 di Bydgoszcz (Polonia), la staffetta dell’Italia e la martellista conquistano un piazzamento fra i primi otto, nell’asta decimo Capello. Domani l’ultima giornata.

Arrivano due settimi posti nella quinta e penultima giornata dei Campionati Mondiali Under 20 di Bydgoszcz (Polonia). Uno è quello della staffetta 4x100 composta da Nicholas Artuso, Freider Fornasari, Andrea Federici e l’argento iridato dei 100 metri Filippo Tortu, che corre in 40.02 nella gara vinta dagli Stati Uniti (38.93, miglior prestazione mondiale juniores del 2016) sul Giappone (39.01, record asiatico U20) e la Germania (39.13, record nazionale U20). Era da 14 anni, da Kingston 2002, che la 4x100 azzurra non entrava fra i primi otto in una rassegna iridata under 20. L’altro settimo posto, per i colori azzurri, è quello della martellista di Salsomaggiore Sara Fantini, oggi a 59,56 quando vince la norvegese Beatrice Llano con 64,33. Matteo Capello è decimo nell’asta a quota 5,30 (PB eguagliato), ma siglano i nuovi limiti personali sia Nicla Mosetti nelle semifinali dei 100 ostacoli (13.77/-0.1) che Sergiy Polikarpenko nei 5000 (17° in 14:20.39). La giornata vede anche il clamoroso record mondiale under 20 dell’indiano Neeraj Chopra, che lancia il giavellotto a 86,48 migliorandosi di quattro metri e vince così il primo oro di sempre per l’India in una rassegna globale. Domani pomeriggio a partire dalle 16.00 l’ultima sessione di gare con Yohanes Chiappinelli nella finale dei 3000 siepi e le due staffette 4x400. 

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di Anna Chiara Spigarolo

LA CRONACA GARA PER GARA (pomeriggio)

4x100 U (finale) – È confermata la formazione di ieri, con Nicholas Artuso dai blocchi, Freider Fornasari in seconda frazione, Andrea Federici nella seconda curva e il vice campione mondiale dei 100 metri Filippo Tortu a tentare il tutto per tutto nel rettilineo finale. L’Italia parte in ottava corsia, con i giamaicani all’esterno e i tedeschi a incalzare dalla settima. La prima partenza è da rifare (il cartellino giallo viene mostrato proprio all’atleta tedesco), poi gli otto sprinter schizzano dai blocchi. Gli azzurrini nelle prime tre frazioni soffrono un po’ il confronto diretto, e i cambi sono leggermente esitanti. Quando il testimone arriva a Tortu sono ormai troppi i metri da recuperare, anche con il lanciato del lombardo che comunque rosicchia una posizione. I ragazzi, galvanizzati dopo la batteria di ieri, oggi sono un po’ amareggiati, ma alla fine il cronometro segna un 40.02 che è il miglior crono stagionale per un quartetto azzurro juniores. Vincono gli Stati Uniti con Norman, Montgomery, Taylor e il campione dei 100 Lyles (38.93) davanti ai sorprendenti giapponesi (39.01) e ai tedeschi che in 39.13 riscrivono il limite nazionale.

Asta U (finale) – In finale ci sono 14 atleti, quanti emersi dopo la decisione di chiudere le qualificazioni a 5,20. Matteo Capello supera 5 metri alla prima, 5,20 alla seconda e poi gli basta un salto per avere la meglio di 5,30 eguagliando il PB. A questa quota però sono ancora, incredibilmente, ancora in undici. Capello decide per proseguire con 5,40, dove purtroppo inanella tre nulli. Peccato, perché l’impressione è che il piemontese oggi valga decisamente di meglio. Alla fine è decimo nella gara vinta dal figlio d’arte Deakin Volz con 5,65, battendo il grande favorito australiano Kurtis Marschall (5,55).

5000 U (finale) – Sono Etiopia, Kenya, Eritrea e Gibuti a fare la gara con passaggi da 2:46.94 ai 1000 e 5:26.49 ai 2000.

Conduce le danze l’eritreo Aron Kifle, argento nei 10.000, trascinandosi dietro 11 atleti. Al terzo chilometro Wesley Ledama forza un po’ il passo (8:09.90 ai 3000, 10:50.72 ai 4000), e davanti restano in sette. L’ultimo chilometro è da 2:30.49 e la progressione finale premia l’etiope Selemon Barega al PB di 13:21.21 sul gibutiano Djamal Direh (13:21.50, record nazionale junior) e Wesley Ledama (Kenya, 13:23.34). Dietro è un’altra gara, con Sergiy Polikarpenko in coda al secondo gruppone. I suoi passaggi sono da 5:36 ai 2km, 8:30 ai 3km. Poi comincia a staccarsi (11:30 ai 4km), ma alla fine è 17° in 14:20.39 con 13 secondi di miglioramento sul limite personale. Dario De Caro nelle prime battutte prova a farsi trascinare, ma già a metà gara perde terreno e il finale è tutto in salita: 24° in 14:48.82.

Martello D (finale) – Sara Fantini è forse un po’ scarica a livello nervoso, perché sulla pedana dello Zawisza non riesce a ripetersi sulle misure della qualificazione. Anzia sulla misura, perché la ragazza di Salsomaggiore, figlia dell’ex pesista azzurro “Cocco” Fantini, nel primo turno aveva chiuso la pratica con un unico lancio da 61,61. Oggi debutta con 59,56 e poi non riesce a migliorare (due nulli), ma finisce comunque buona settima. Il rammarico è per la finale a sei, più che abbordabile, ma anche per la zona medaglie che – in una finale di livello non altissimo – comincia ai 62,49 lanciati dalla finlandese Suvi Koskinen. Oro al collo della norvegese Beatrice Llano con 64,33, l’argento va in Australia con Alexandra Hulley (63,47).

100 ostacoli (semifinali) – L’impresa è proibitiva e Nicla Mosetti si pone obiettivi accessibili, per esempio migliorare il primato personale. Che arriva, puntuale, anche se di un solo centesimo: 13.77 (-0.1). La triestina può tornare a casa con il sorriso, dopo aver corso - in batteria e semifinale iridate - due fra i tre migliori risultati in carriera. Le migliori corrono ad altri ritmi. La bielorussa Elvira Herman riscrive il record nazionale U20 in 12.97, ma sotto i 13 c’è anche la favorita nigeriana Oluwatobiloba Amusan (12.99). 13.02 della statunitense Alexis Duncan, 13.09 della 15enne connazionale Tia Jones.

INDIA, PRIMO ORO CON RECORD - Finora l’India non aveva mai vinto un titolo, nella storia delle rassegne globali di atletica. Stavolta ci riesce con un record mondiale under 20: la grande impresa è di Neeraj Chopra, che spedisce il suo giavellotto a un lontanissimo 86,48. Quasi due metri in più rispetto al precedente 84,69 del lettone Zigismunds Sirmais nel 2011. Era il favorito della gara con 7 delle migliori 8 prestazioni stagionali, ottenute anche in meeting europei, ma qui al secondo lancio (per rispondere al sudafricano Johan Grobler passato in testa con 80,59) demolisce il suo personale di 82,23 con cui aveva vinto i Giochi del Sud-Est Asiatico. Il 18enne che viene dal piccolo villaggio di Khandra sale all’ottavo posto nelle liste mondiali assolute dell’anno, ma non era in possesso del minimo olimpico di 83,00. Si conferma nei 400 ostacoli con 49.03 il giamaicano Jaheel Hyde, già campione due anni fa a Eugene, per tenere a bada Taylor McLaughlin (49.45), fratello della baby-prodigio Sydney, mentre Kyron McMaster conquista la prima medaglia di sempre per le Isole Vergini Britanniche in 49.56, superato dallo statunitense in prossimità del traguardo. Nei 200 metri impressiona Ofonime Odiong, nigeriana ora in maglia del Bahrein, perché chiude in piena spinta e aumenta progressivamente il suo vantaggio: 22.84 (+0.6) davanti al 23.21 della colombiana Evelyn Rivera. Secondo oro per la fenomenale sprinter Candace Hill, che apre la sua falcata nel rettilineo portando il team USA al successo nella 4x100 in 43.69 su Francia (44.05) e Germania (44.18), in lotta per l’oro prima dell’ultimo cambio. (l.c.)

Giorno 6 - Domenica 24 luglio
Sessione pomeridiana

16.00

Alto F (finale)

 

16.05

100hs F (finale)

 

16.10

Disco M (finale)

 

16.20

3000st M (finale)

CHIAPPINELLI

16.45

1500m F (finale)

 

17.10

800m M (finale)

 

17.30

4x400m F (finale)

ITALIA

17.50

4x400m M (finale)

ITALIA


La 4x100 azzurra (foto Colombo/FIDAL)


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