"La Guerra dei Raduni". Comunicato Fidalsardegna.



Il Comitato Regionale della  Fidal Sardegna, in seguito  all’articolo pubblicato su "La Nuova Sardegna" del 4 ottobre c.m., dal titolo “ La Guerra dei Raduni lascia sul Campo G. Fronteddu” a firma di Roberto Sanna,  ritiene opportuno e doveroso fare alcune precisazioni.

Prima di entrare nel merito della mancata convocazione dell’atleta in questione per la Rappresentativa Regionale Cadetti 2014, occorre tornare all’anno scorso dove la problematica connessa alla mancata partecipazione ai raduni era già stata oggetto di ampia discussione e polemiche apparse sia nei quotidiani locali che in vari siti web.

Infatti, anche nel 2013, la mancata partecipazione ai raduni regionali aveva comportato l’esclusione dalla rappresentativa Regionale di alcuni atleti appartenenti alla medesima società di G. Fronteddu. Tale esclusione è stata determinata, come anche quest’anno, dalla disposizione del Consiglio Regionale per la quale chi non partecipa ai Raduni programmati dal Settore Tecnico non viene convocato nelle rappresentative Regionali.

Le polemiche sollevate l’anno scorso riguardavano principalmente la lontananza delle sedi del raduno, con conseguente elevato costo economico per le Società partecipanti, e la mancata considerazione degli impegni scolastici dei ragazzi nelle date dei raduni. Per superare queste difficoltà e contenere i disagi, il Comitato Regionale, per i raduni del 2014, riconoscerà un contributo spese per il rimborso delle spese viaggio e ha stabilito che i raduni fossero programmati in periodi non scolastici e collocati territorialmente in sedi strategiche.

Tuttavia, nonostante tali decisioni, alcune società hanno continuato a disertare i raduni regionali, senza alcuna giustificazione o inviando giustificazioni vaghe e generiche, fotocopia una dell’altra, tanto che suscitano il pensiero di un semplice copia ed incolla, evasive ed offensive dell’intelligenza altrui, inoltre non corrisponde al vero che la Federazione e il Settore Tecnico siano prevenuti nei confronti di chi veste una maglia particolare, ne è la conferma il fatto che i tre atleti (della medesima Società) sono sempre stati convocati, ma non si è mai presentato nessuno, è evidente che far parte della rappresentativa non interessa.  

E’ chiaro quindi che la mancata partecipazione ai raduni é una scelta precisa e consapevole di una Società la quale ha deciso che la sua politica è prioritaria rispetto al resto; meraviglia, pertanto, lo stupore manifestato dalla mancata convocazione dell’atleta Fronteddu in quanto pienamente consapevoli della propria scelte e delle relative conseguenze. Si vuole anche ricordare che sempre l’anno scorso, in occasione delle polemiche uscite sui quotidiani, le medesime società avevano manifestato il proprio entusiasmo a seguito della modifica  del regolamento del Criterium Cadetti, che prevedeva la partecipazione anche a titolo individuale, e non più solo con la rappresentativa, agli atleti in possesso del minimo A. Sottolineando in tal modo l’intenzione di non far partecipare i propri atleti ai raduni.

Il Comitato Regionale ha dimostrato, in più di un’occasione, di non avere alcuna preclusione nei confronti delle Società non partecipanti ai raduni. Infatti, in occasione della rappresentativa Regionale per i Giochi delle Isole,  il Settore Tecnico, cercando una forma di dialogo, ha proceduto direttamente alle convocazioni senza raduni. In un'altra occasione, al fine di far partecipare atleti promettenti ad un meeting giovanile internazionale, ha contattato direttamente le società di appartenenza, anche se in alcuni siti si è letto che gli stessi non erano stati presi in considerazione. Pertanto non si capisce come mai solo due Società non riescano (?) a partecipare ai raduni, mentre tutte le altre, con grandi sforzi, sia economici che dei singoli atleti, pur avendo le stesse difficoltà, riescano a partecipare in gran numero e con entusiasmo.

La politica della Federazione è quella di tutelare i giovani più promettenti, sostenendoli economicamente e tecnicamente, sempre che le Società collaborino in tal senso, in alternativa possono procedere in autonomia. In conclusione, non ci sono i cattivi (che non convocano un atleta fortissimo) e i bravi che vengono puniti, qui c’è una Federazione che si è data delle regole, “… anche un po’ stantie:…” che sono chiare e precise, valgono per tutti ed occorre rispettarle.

In conclusione, la Fidal Sardegna, non può prendere in considerazione atleti che non si presentano ripetutamente e deliberatamente alle convocazioni senza un motivo valido e plausibile. Siamo sempre più convinti che essere chiamati in rappresentativa (e ai raduni) debba essere motivo di orgoglio non di polemica (questa si… “ stantia ”).  Sergio Lai Presidente Fidalsardegna.



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